NO AMIGDALA - 28°Supervuoto - "Melancholia Cacofonica" delle 3:12 /NO-nonnulla al pomeriggio:preferisco i Buchi Neri,osservare gli spasmi e i tuoni,Le Bombe Atomiche Disegnate |alleggerirmi SVUOTARMI bagnarmi vomitando Automatismo|infondosiamotutti A n d r o i d i ( basterebbe ignorare il tempo . )
sabato 14 maggio 2011
27°, al cubo, al triangolo
in 2 minuti ti cambio cervello, se voglio - e non voglio
mi dilato pori e nari, sono sorda: siamo pari.
La colla in mille-mila dita nervose
come vermi dalle vene blu-nere
intonano electro-wave così panc- queste teiere.
Misuro il cobalto, no forse è mercurio
nel termometro metricamente imbarazzato
per la mia febbre calorica, oggi t'ho ammazzato.
I terremoti là in cucina, sotto tavoli ammaestrati
gli elefanti sopra i letti, sotto i tetti come i gatti
ammaestrami il sapone, buonanotte, morti i matti.
Chiudi scimmie giù in cantina, ceri e letti d'ospedale;
"respira col polmone!", ti ringrazio, Mio Signore.
Sterilizzami le br-accia, accia-io accia-'ccami la f-accia!
E porta i miei saluti ai chiodi alle finestre
rosari e santi delle suore, tovaglioli per minestre;
e Porta i suoi collant sul ventre,
mentre
Amelia che deprime lenta mente scrive,
stride.
è impazzito poi quel cane - fuori!- è notte da star male:
nella gabbia d'ossa metalliche, trapani e pialle d'angoscia solare
fame sete & nausea da trauma post lunare.
Sigaretta che poi muori, tra santissime labbra d'amarena
verde cedro limonare, tra tre morti nell'arena.
Frutta e crème brûlée di cene annientatrici;
questi organi gettati in oltremille duemila incubatrici ;
che furono sabato, svuotandosi al mattino
per le mie costellazioni, ed un caffè albino.
- msquallor -
domenica 17 aprile 2011
0201
( " Quanto sarà mai lontana questa Lontananza ? " )
aridi angoli di mondo si vanno disintegrando
e la polvere precipita con gli ultimi respiri.
Si addormentano luci e suoni,
un uomo si chiede se vedrà il sole, domani
mentre sbarra porte e finestre.
Qualcuno stringe il proprio amore,
qualcuno chiude gli occhi al suo bambino.
"Non guardare" sussurra, e poi finalmente bum;
e si mescola il Giorno con la Notte
il Panico con l'Estasi
la Fine con l'Inizio.
Balleranno i morti sulla Terra,
baciando per l'ultima volta la loro compagna;
se ne andranno per mano verso spazi colmi di nulla,
sorridendo come invitati ad un ballo in maschera.
Morirà anche l'ultima foglia,
e delle nostre gioie non rimarranno che astenici echi.
Non avremo più prati dove riposare:
rideremo di chi rimarrà indietro quando proveremo a fuggire,
e di noi stessi, quando capiremo che non c'è più un posto dove andare.
Allora, aspetteremo che una pioggia di fuoco ci renda cenere.
Ma non preoccupiamoci di questo, mentre ce ne andiamo:
il Mondo non è mai stato Niente, Nulla è mai stato nostro.
Perciò ora guardami un'ultima volta, amore mio
e stringimi la mano.
Dai una mortifera occhiata a tutto questo, e chiudi gli occhi:
quando li riaprirai, non vi sarà che disordine.
Io sarò Brina nel cielo, e tu Aria che muore.
Ma non aver paura, perchè anche ora che tutto sta finendo
io ti amo.
* ri-"visitazione" di qualcosa che non c'è, più.
-msquallor-
domenica 20 marzo 2011
7
Chi d’amore non vive “perché…”, e chi non vive per via dell’amore.
Non c’è nulla di male, nel volerci morti !
Siamo tutti più belli - puoi vederlo con gli occhiali -
verdi come insalate scondite che non sanno di Nulla, perché Nulla ci sfama oggi-domani.
I bambini li voglio senza occhi, caro.
Con la bocca sotto al mento ; ed un cane di plastica ( se si può ).
Tesoro, per pranzo pasta nafta e zucchine, per cena calzetti in lavatrice.
L’eleganza dei collant sdruciti sulla sedia dopo il vino, ah ah dice, corri ahah!
Sangue nelle unghie come miele sulle mele
Mele come sangue sotto le unghie color miele.
Oh no, le esplosioni non mi fanno paura. il rumore è troppo basso, caro!
Addormentami sul divano, come fanno gli innamorati.
Ma non lo fanno più, cara.
Cosa, l’amore? Io li vedo dormire.
Grigio piatto nel piatto vuoto, ceramiche in frantumi come tuoni e bum.
Sarai Morte, nel finale! Nel teatro vuoto dell’ospedale ( disse e rise ).
Piangi stringi tingi inciampi scrosti incastri nastri scarsi morso mostro morto.
Gli animali, li teniamo; gli uomini, li pisciamo; gli orologi, li bruciamo.
L’inquilino fantasma della giostra domestica, gli arresti domiciliari di un nano da giardino,
il coltello insanguinato nella coscia affettata; il pasto digerito nella pancia sbudellata.
Non si dice “sbudellata”, caro.
Non che mi piacciano gli aggettivi, cara.
La finestra ornata da mani in cornice, le impronte di fiato e di dita infeltrite.
E l’uomo che indica tende incolore, e il sole che intanto perde calore.
Non che le rime mi servano a-qualcosa, è solo un soutè di tiepide feci:
questo schifo che scrivo e non scrivo, che dico e non penso, o che penso e maledico;
questo dire che schifo, che scrivo e non penso, o che maledico scrivendo ( maledizione! )
Il mio inno alla Fine, al getto di noia; al Niente Sovrano una stretta di mano.
Tu restami accanto se cambia la luce, e se cadono gli alberi spostali Più-in-là.
Sarò l’ultimo manichino nella vetrina di pelle, vedrò cervelli pestati per strada, ossa come rosari, minestre di dita o mani.
Ti pesano gli occhi, stai morendo caro?
Mi prude la schiena, sto morendo.
ciao.
- msquallor -
ciao.
- msquallor -
mercoledì 16 febbraio 2011
autoscopia /
Umide le labbra a Mezzanotte
e la febbre e la sete e la fame di elettricità
di Martedì come di Domenica.
ED IL SANGUE NELLE VENE ?
La matematica del primo pomeriggio, i cristalli di caffè
che non hanno voglia di eccitare - o che non hanno voglia e basta.
Come in un'orchestra di salme catalettiche,
sono ammassate le Molestie del Temponontempo.
E le parole di maionese, frasi alla carota, acqua no gas
blablabla l'invenzione del Kinetoscopio, la nascita del cinema.
L'Universo Dietro Casa, gli alloggi dei fastidi divertenti
per calcoli scorretti e nervi moderati.
Fuggiremo, Angoscia cara! in cenere gli abiti luttuosi
e gli intestini tinto-blu come polmoni invalidi.
Dormiremo di Martedì come di Domenica,
senza crisi sotto le unghie, senza filosofie per vuoti amplificati.
Un funerale senza lutto, senza lagna, senza morto.
- msquallor -
con vento ventriloquo e mal-di-ventre, mentre
il primo calore del giorno esplode di ansie misto-gialle.
la Wirrwarr mattutina/notturna dell'onironauta eccitato
ed il falso risveglio di un Febbraio che febbraio più-non-è.
Le nostre agitazioni, Angoscia cara, come un gramo pranzoe la febbre e la sete e la fame di elettricità
di Martedì come di Domenica.
ED IL SANGUE NELLE VENE ?
La matematica del primo pomeriggio, i cristalli di caffè
che non hanno voglia di eccitare - o che non hanno voglia e basta.
Come in un'orchestra di salme catalettiche,
sono ammassate le Molestie del Temponontempo.
E le parole di maionese, frasi alla carota, acqua no gas
blablabla l'invenzione del Kinetoscopio, la nascita del cinema.
L'Universo Dietro Casa, gli alloggi dei fastidi divertenti
per calcoli scorretti e nervi moderati.
Fuggiremo, Angoscia cara! in cenere gli abiti luttuosi
e gli intestini tinto-blu come polmoni invalidi.
Dormiremo di Martedì come di Domenica,
senza crisi sotto le unghie, senza filosofie per vuoti amplificati.
Un funerale senza lutto, senza lagna, senza morto.
- msquallor -
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